Definito dal New York Times come un “testo rivelazione”, Intelligenza emotiva di Daniel Goleman – già insegnante di psicologia ad Harvard – é una delle più utili e incredibili letture che io abbia mai letto, é una sorta di guida per imparare a comprendere a fondo le nostre emozioni e a gestirle.
Qi e intelligenza emotiva :
Le persone con un elevato Qi vengono distinte da coloro che invece hanno un tipo di intelligenza che si definisce “ intelligenza emotiva”. E’ chiaro che spesso queste qualità possano coincidere nella stessa persona.
Salovey e Mayer, due psicologi, in “ Emotional Intelligence” includono le “intelligenze personali” di Gardner ed estendono queste abilità ad alcuni ambiti fondamentali:
- Conoscenza delle proprie emozioni
- Controllo delle emozioni
- Motivazione di se stessi
- Riconoscimento delle emozioni altrui
- Gestione delle relazioni
– Ciascuno di noi può riconoscersi in alcune di queste abilità, chi non sente di averle invece può impegnarsi per farle proprie.
Premetto che generalmente non mi piace negli articoli che scrivo, fare differenze tra uomini e donne, tuttavia in questo caso visto che si tratta della mia recensione di un libro penso sia corretto riportare ciò che dice Goleman.
La persona dotata di un elevato Qi é sicuramente abile nella vita scolastica/ universitaria ma spesso inetto nell’ambito personale. Goleman sostiene che i profili siano leggermente diversi a seconda che si tratti di uomini o donne. L’uomo in questione é molto critico, esigente e distaccato dal punto di vista emotivo, mentre gli uomini dotati di grande intelligenza emotiva sono aperti, espansivi, socievoli, si concentrano più sui lati positivi che su quelli negativi. Sono a proprio agio con sé stessi e con il mondo che li circonda.
Passando alle donne invece con elevato Qi queste ultime sono sicure intellettualmente, ma anche più introspettive e soggette ad ansia e ripensamenti.
Al contrario invece le donne dotate di intelligenza emotiva riescono ad esprimere i propri sentimenti in modo diretto e sono più sicure di sé. Sono anche più equilibrate e generalmente ( é chiaro che ciò non vale per tutti) affrontano con meno difficoltà momenti di stress. Anche loro come gli uomini, si concentrano sulle emozioni positive. Ovviamente stiamo parlando in linea teorica, generale, perché una donna o un uomo dotato di intelligenza emotiva potrebbe benissimo essere più insicuro, tendente al pessimismo in alcune situazioni – normale conseguenza della maggiore sensibilità – é chiaro che ciascuno di noi é diverso e va considerato nella propria individualità, con i propri punti di forza e anche con le zone d’ombra.
Molte persone sono dotate di entrambi i tipi di intelligenza, ma é certamente l’intelligenza emotiva a contribuire la qualità che ci rendono pienamente umani.
L’empatia : la capacità di entrare in contatto profondo con gli altri
Goleman spiega il motivo per cui alcune persone riescano ad entrare subito in “empatia” con il prossimo. Queste persone hanno un dono, ovvero la capacità innata di comprendere i bisogni altrui, a volte anche adeguandosi a ciò che pensano o che piace agli altri, mettendoli subito a proprio agio, cercando di carpire informazioni sull’altro, su cosa fa star bene, e per questa loro qualità sono destinati ad avere grande successo nelle future relazioni interpersonali.
Inoltre, parla anche del riuscire a scindere i problemi personali dal nostro studio/lavoro, perché ciascuno di noi nella vita, inevitabilmente, si troverà di fronte ad un problema personale ma ciò non può condizionare troppo o interferire nella nostra sfera lavorativa.
- Come possiamo evitare che ciò accada? Imparando a gestire bene le emozioni riusciremo a minimizzare questo problema diventando più forti e quasi “impermeabili” alle difficoltà della vita.
La primaria importanza del pensiero positivo :
Chi pensa positivo vive più a lungo. Il ricadere continuamente sui pensieri negativi conduce inevitabilmente ad ammalarsi – di depressione ad esempio, o di altre malattie – infatti le difese immunitarie si abbassano rendendoci più vulnerabili.
Quando qualcosa di negativo ci accade stare a pensare di continuo al perché siamo stati così poco fortunati avvelena la nostra esistenza ed intossica la nostra mente – é inoltre del tutto improduttivo, impariamo invece a porci le domande positive – a vedere i lati positivi di ogni situazione, sarà un pò come iniziare un allenamento in palestra, all’inizio sarà dura ma con il tempo diventerà un esercizio automatico, meno faticoso.
L’importanza dell’amicizia e il danno creato dalla solitudine
La solitudine fa male. Circondarsi di persone che godono della nostra fiducia é fondamentale per vivere bene e affrontare ogni ostacolo con qualcuno che ci tiene per mano. Chi ci ama infatti può esserci di grande aiuto nell’aprire i nostri occhi e nel percepire ciò che ci sta succedendo dal punto di vista più realistico.
Senza amici inoltre si raddoppia la possibilità di ammalarsi.
Sulla rivista “ Science” é scritto : “ Nel 1987 l’isolamento é significativo ai fini della mortalità esattamente come il fumo, l’ipertensione, un elevato livello ematico di colesterolo, l’obesità e la mancanza di attività fisica.”
Genitori, insegnanti e infanzia : insegnare a scuola le emozioni :
L’importanza dell’incoraggiamento dei genitori e degli insegnanti fin dall’infanzia, la capacità di ascolto , é fondamentale per far crescere bene il bambino e sviluppare la sua capacità emotiva – é importante che le sue necessità non siano ignorate – e le sue potenzialità devono potersi sviluppare al massimo. I genitori hanno il compito di guidare i figli nella comprensione delle loro emozioni.
- Inoltre, aiutare le persone a gestire i loro sentimenti negativi – come ansia, depressione, rabbia – può prevenirle. Infatti i dati dimostrano che la tossicità di queste emozioni porta a danni non lontani da quelli procurati da vizi apparentemente più gravi, come il fumo di sigaretta. Per rimediare a tutto ciò bisognerebbe insegnare le abilità legate all’intelligenza emotiva ai figli fin da bambini – guidandoli nella loro crescita personale, dicendogli di non gettare la spugna alla prima difficoltà – in modo da consentirgli di controllare le loro emozioni da adulti.